Telecamere del vicino, se sono così non sono a norma: è obbligato a toglierle

Le telecamere del vicino quando violano la privacy possono essere considerate non a norma e, quindi, si può chiedere la rimozione.

La videosorveglianza serve per tutelare e garantire maggiore sicurezza ma non deve violare la privacy delle persone. Ci sono delle regole precise che disciplinano l’installazione delle telecamere e vanno seguite per non rischiare di doverle togliere e posizionare in un altro modo.

Palazzo e telecamera
Telecamere del vicino, se sono così non sono a norma: è obbligato a toglierle (Casamatti.it)

In giro per la città si vedono sempre più telecamere installate dal Comune o da privati. L’obiettivo è ridurre il numero di atti criminali e di furti in casa usando la videosorveglianza come deterrente. Le registrazioni, però, si associano ad un tema molto delicato, quello della privacy. Può dar fastidio alle persone sapere che le proprie immagini rimarranno in qualche registrazione.

Si dice che chi non ha nulla da nascondere non avrà alcun problema anzi sarà contento di avere uno strumento che dovrebbe garantire maggiore sicurezza. Considerando come la violenza sia dilagante e come la gestione della rabbia sia sempre più difficile c’è chi vorrebbe telecamere ad ogni angolo, anche nelle scuole o nella case di riposo. Come detto, però, di contro c’è la privacy come diritto da tutelare.

Quando si possono far togliere le telecamere al vicino

Secondo la Legge installare le telecamere a protezione della propria abitazione è possibile ma non è concesso riprendere tutto quello che la circonda. La telecamera deve essere puntata sulla propria proprietà, non oltre. C’è il divieto assoluto di riprendere la porta del vicino o, peggio, l’interno di un’altra abitazione così come luoghi comuni dell’edificio.

Telecamera
Quando si possono far togliere le telecamere al vicino (Casamatti.it)

Per avere un sistema di videosorveglianza a norma questo dovrà essere puntato sulla propria abitazione, essere discreto e non trasmettere immagini. Se invade la sfera privata di un’altra persona, invece, si può essere essere accusati di interferenza illecita nella vita privata con conseguente condanna da sei mesi a quattro anni di reclusione. La ripresa è un reato, non conta l’assenza di registrazione.

Anche il semplice cartello che avvisa dell’area videosorvegliata non avrà importanza durante un’eventuale causa se la telecamera inquadra volti e movimenti di terze persone. Allo stesso modo bisogna stare attenti all’uso dei videocitofoni e dello spioncino digitale. Non si possono usare questi strumenti di sicurezza per spiare gli altri senza che questi se ne accorgano. Bisogna agire, dunque, nel pieno rispetto della privacy altrui, con buon senso e agendo effettivamente solo per una questione di sicurezza. In caso contrario si rischia grosso anche a livello penale.

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