Tassa sugli anziani: ma le famiglie dicono no “adesso basta pagare”

Nuove tasse per gli anziani: le famiglie si trovano in difficoltà di fronte a questa nuova spesa. Ma cosa sta succedendo?

Negli ultimi anni, sempre più famiglie si sono trovate a dover affrontare un progressivo aumento delle spese quotidiane, che grava in modo crescente sui bilanci familiari. Sembra che ogni ambito della vita abbia subito rincari significativi.

un gruppo di anziani mentre giocano a carte
Tassa sugli anziani: ma le famiglie dicono no “adesso basta pagare”- casamatti.it

Tutto questo è ancora di più evidente quando si tratta di servizi essenziali, come l’assistenza agli anziani o le cure sanitarie. In particolar modo, per tutte quelle famiglie che si prendono cura di persone fragili o non autosufficienti, i costi sono diventati davvero insostenibili. In tutto questo, purtroppo, le RSA stanno diventando per molti un lusso, anche se dovrebbero solo rappresentare un supporto fondamentale per le persone in difficoltà. Sembra proprio che il diritto alla cura possa trasformarsi in un privilegio per pochi.

Famiglie sempre in crisi per questa nuova “tassa” da pagare

Le famiglie pugliesi, in modo particolare – che hanno un parente anziano non autosufficiente in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) – si trovano a fronteggiare una spesa maggiore. A parlare di questo problema è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Scatigna.

un'infermiera che aiuta un anziano a a camminare
Famiglie sempre in crisi per questa nuova “tassa” da pagare – casamatti.it

La questione sta generando una crescente preoccupazione sociale. Le famiglie lamentano l’impossibilità di far fronte ai nuovi costi, improvvisi e non concordati.” Questo è quanto afferma Scatigna, per poi continuare che “è necessario che la Regione faccia piena luce sulla legittimità di questi adeguamenti e che si valutino eventuali misure di tutela per i cittadini più fragili”.

Sono molte le famiglie pugliesi che si trovano in difficoltà e che hanno denunciato questa situazione. Insomma, ora si trovano a dover scegliere se pagare l’RSA o le spese quotidiane e gli anziani stanno rischiando seriamente di dover lasciare la struttura per mancanza di fondi, e persino ingiunzioni di pagamento retroattive.

In Puglia – ma come succedeva anche in molte altre regioni – fino a poco tempo fa, si applicava ancora la vecchia regola del 30%. Il passaggio al 50% ha colto molti di sorpresa, specialmente perché alcune strutture hanno chiesto anche gli arretrati. Cosa possono fare le famiglie che hanno un anziano in una RSA per evitare di trovarsi in queste situazioni?

È bene controllare le fatture e verificare se la retta è conforme alla normativa. Ogni richiesta che si fa su per ogni aumento o richiesta di arretrati deve essere fatta scritta. Se si nota che c’è qualcosa che non va, è bene tutti gli abusi o irregolarità all’ASL o all’URP della Regione Puglia. E se ne vuoi sapere di più, è meglio rivolgersi a un’associazione dei consumatori per avere supporto legale e amministrativo.

Insomma, le strutture sanitarie dovrebbero essere un aiuto, ma invece sembra non essere così. Il rincaro delle rette nelle RSA, in questo caso in Puglia, ha acceso i riflettori su un problema molto importante. E’ importante che le Istituzioni facciano qualcosa e che cerchino di aiutare le famiglie in difficoltà.

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