Se avete una piscina fuori terra nella vostra proprietà dovete stare attenti, rischiate una multa e anche l’arresto.
Per mettere una piscina non interrata in giardino o sul terrazzo bisogna rispettare alcune regole. Violandole si potrebbe incorrere in gravi conseguenze perciò prima di pensare a rinfrescarsi durante le calde giornate estive meglio approfondire la normativa.

La vera fortuna in estate è abitare vicino al mare oppure avere la casa con la piscina. Quando il caldo toglie le energie basterà un tuffo per rigenerarsi. Un sogno soprattutto se si hanno bambini da intrattenere quando la scuola è chiusa e per giocare in casa l’afa è davvero troppa. Sia al mare che in piscina, però, ci sono delle regole da seguire seppur diverse.
Pur trattandosi della propria proprietà privata non è possibile utilizzare la piscina fuori terra come si preferisce. Ci sono delle regole da rispettare per godere in tranquillità di questa soluzione pratica, flessibile ed economica rispetto la piscina interrata. Non vorrete trasformare un pomeriggio di relax e divertimento in uno degli incubi peggiori con una multa da 30 mila euro e l’arresto!
Come evitare guai con la piscina fuori terra
La prima regola di cui tener conto riguarda lo smaltimento dell’acqua nel momento della manutenzione o della pulizia. Non basta svuotare l’acqua nel giardino, anzi è proprio vietato perché rovina la vegetazione e la fauna. Va smaltita con attenzione anche se la normativa non puntualizza oltre. Bisogna solo sapere che l’acqua con una percentuale di cloro superiore a 0,2 mg/l per le acque superficiali e 0,3 mg/l per la fognatura pubblica non si può scaricare in fognatura sul suolo o nelle acque superficiali. La declorazione è fondamentale per poter, quindi, smaltire l’acqua.

Secondo appunto, verificare cosa dice la normativa locale in relazione alla classificazione delle acque della piscina e allo smaltimento. Se considerate acqua domestiche si possono smaltire in libertà ma nella maggior parte dei casi bisognerà procedere con il trattamento prima di smaltirla. Violando la normativa si rischia di incorrere in sanzioni di importo variabile tra 3 mila e 30 mila euro più l’arresto da 3 mesi a 1 anno (Testo unico ambientale).
Terza regola che non riguarda l’acqua ma l’installazione. Per le piscine fuori terra non sono previste autorizzazioni a condizione che si tratti di una struttura temporanea, amovibile facilmente e che non modifica il territorio. Inoltre la piscina non dovrà essere composta da strutture che necessitano di permessi per costruire. Il Comune di residenza, però, potrebbe prevedere delle autorizzazioni particolari, meglio informarsi.
L’ultima regola non bisognerebbe nemmeno dirla, quando si sta in piscina si devono evitare schiamazzi e confusione specialmente in determinate ore. Si rischia una denuncia per disturbo della quiete pubblica, punibile con un’ammenda fino a 309 euro e l’arresto fino a 3 mesi.