A luglio le pensioni sono aumentate grazie alla quattordicesima ma c’è di più, un ulteriore incremento fino a 640 euro.
Pochi mesi d’attesa e poi arriverà l’incremento desiderato. Una notizia gradita a tanti pensionati che sperano di alzare l’assegno pensionistico per avere un’entrata maggiore. A gennaio oltre la rivalutazione ci sarà anche un altro aiuto che porterà un incremento netto della pensione.

Luglio è un mese felice per i pensionati che percepiscono la quattordicesima. Con la pensione arriverà la somma aggiuntiva erogata a chi rispetta determinati requisiti reddituali. Si parla di un importo in più fino a 655 euro (cifra spettante con pensioni entro 1,5 volte il trattamento minimo e 25 anni di contributi minimi). Un’ottima occasione per mettere da parte dei risparmi, pagare dei debiti, finanziare la vacanza estiva.
Poi, però, da agosto tutto tornerà come prima (tranne per chi attende il rimborso del 730, potrà esserci un altro incremento). La vera svolta potrebbe arrivare a gennaio 2026 con un doppio aumento previsto per le pensioni. Ci sarà la consueta rivalutazione in base all’inflazione ma dovrebbe arrivare anche una novità fiscale introdotta dalla prossima Manovra. Parliamo di un taglio dell’IRPEF destinato alle fasce medie di reddito.
Come cambieranno le pensioni da gennaio 2026
Premettiamo che al momento si tratta solo di ipotesi e che di ufficiale non c’è nulla. L’idea sarebbe quella di ridurre dal 35 al 33% l’aliquota del secondo scaglione di reddito aumentandone contemporaneamente il limite di applicazione a 60 mila euro. Significa poter guadagnare fino a 640 euro in più all’anno se si ha un reddito oltre 28 mila euro. Indicativamente sarebbero 55 euro in più al mese per dodici mesi.

Il Governo dovrà valutare se ci sono le risorse a disposizione per introdurre questo cambiamento. Serviranno circa 5 miliardi di euro per attuare l’operazione. Parte della cifra potrebbe arrivare dal concordato preventivo e dalla stretta all’evasione fiscale ma, come detto, al momento si tratta ancora di una possibilità da confermare. Teoricamente, dunque, se le risorse dovessero essere trovate e il taglio IRPEF adottato si passerebbe dagli attuali tre scaglioni con aliquote del 23% fino a 28 mila euro, 35% fino a 50 mila euro e 43% oltre 50 mila euro ai nuovi scaglioni
- 23% fino a 28 mila euro,
- 33% fino a 60 mila euro
- 43% oltre 60 mila euro.
Il risparmio annuo con la nuova aliquota si avrebbe a partire da 30 mila euro quantificato in 40 euro, con 32 mila euro di pensione il risparmio sarebbe di 80 euro, con 34 mila di 120 euro e così via fino al risparmio di 640 euro l’anno con redditi di 60 mila euro. Aumenti, dunque, da pochi euro al mese fino ad un massimo di 55 euro con redditi più alti.