Non hai ricevuto il rimborso del 730 nella busta paga di luglio 2025? Scopri tutte le cause possibili e cosa puoi fare per sbloccare la situazione.
Ogni anno, milioni di contribuenti italiani attendono con una certa impazienza l’arrivo del mese di luglio, periodo in cui, per tradizione, si cominciano a vedere gli effetti concreti della dichiarazione dei redditi. In particolare, per chi ha presentato il modello 730, luglio è il mese in cui dovrebbe arrivare il tanto atteso rimborso Irpef direttamente nella busta paga o nel cedolino della pensione.

Si tratta di un momento importante, spesso atteso per recuperare parte delle spese sostenute durante l’anno, come quelle sanitarie, scolastiche o per ristrutturazioni edilizie. Nel 2025, però, molti lavoratori si sono accorti con sorpresa che il rimborso non è ancora arrivato nella busta paga di luglio, come invece avveniva negli anni precedenti. In questo articolo, quindi, andremo a vedere le principali cause del ritardo.
Non è arrivato il rimborso nella busta di luglio 2025: ecco le possibili cause
Non ricevere il rimborso del 730 a luglio può creare preoccupazioni, ma spesso si tratta solo di tempi tecnici o piccoli errori formali. Il consiglio è di controllare con attenzione i dati inseriti nel modello e monitorare regolarmente il tuo cassetto fiscale. In ogni caso, di seguito, troverai le possibili cause.

Uno dei motivi più frequenti riguarda la data di presentazione del modello 730. Se hai inviato la dichiarazione dopo il 20 giugno 2025, è probabile che il tuo rimborso slitti alla busta paga di agosto o settembre. Infatti, il datore di lavoro elabora i rimborsi sulla base dei flussi ricevuti dall’Agenzia delle Entrate, e se la dichiarazione arriva in ritardo, anche il rimborso sarà posticipato.
Nel modello 730 è importante indicare il proprio datore di lavoro o ente pensionistico come sostituto d’imposta. Se hai lasciato il campo vuoto o compilato in modo errato questa sezione, il rimborso non avverrà tramite la busta paga, ma verrà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso il pagamento può arrivare entro dicembre 2025. E se, invece, non hai fornito l’IBAN, potrebbe avvenire tramite bonifico domiciliato alle Poste.
Potrebbe essersi attivato un controllo preventivo sulla dichiarazione. Questo succede, soprattutto, quando ci sono scostamenti rilevanti rispetto agli anni precedenti o se hai modificato dati precompilati. Ma anche se hai inserito importi elevati di detrazioni o spese mediche. In questi casi, il rimborso può essere sospeso per un massimo di 4 mesi, anche se tutto è in regola. L’eventuale accredito arriverà comunque entro il 31 dicembre 2025, ma non attraverso la busta paga.
In ogni caso, per controllare se il tuo rimborso è stato elaborato devi solo accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate con SPID, CIE o CNS. Vai al servizio consultazione dichiarazione precompilata e controlla lo stato della tua dichiarazione – se è stata accolta, in lavorazione, in verifica, e così via. Poi verifica se c’è un IBAN registrato. Se ti sei affidato a un CAF, puoi rivolgerti direttamente a loro per avere tutte le informazioni.