Finalmente a tantissimi italiani arriverà il tanto atteso risarcimento dell’IMU. Scopri subito se ne hai diritto anche tu: tutti i requisiti
Tantissimi proprietari immobiliari italiani, dopo anni ed anni in cui hanno dovuto sborsare ingenti somme di denaro per la tassazione sulle case di possesso, finalmente vedranno realizzarsi il loro sogno: verranno rimborsati dell’IMU. A stabilirlo è la sentenza numero 18940 della Corte di Cassazione del 10 luglio 2025, che ha stabilito l’esenzione retroattiva dall’IMU per gli immobili occupati abusivamente.

L’IMU, Imposta Municipale Propria, è una tassa che va versata in relazione al possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali purché non appartengano alle categorie catastali A1, A8 e A9. Si applica anche alle aree fabbricabili e ai terreni agricoli e va versata dal proprietario o da chi ha un qualsiasi diritto su quell’immobile o su quel terreno. Oggi, però, parliamo di risarcimento: ecco a chi spetta.
Risarcimento IMU per le case occupate abusivamente: tutti i dettagli
La Corte di Cassazione, con la sentenza del 10 luglio, ha stabilito che la titolarità dell’immobile non basta a giustificare il pagamento dell’IMU nel caso in cui il legittimo proprietario sia stato privato della disponibilità del bene per via di un’occupazione illegittima dello stesso. Se quindi un cittadino possiede un’abitazione diversa da quella principale che è occupata abusivamente e nella quale non riesce ad entrare, né per abitarvi, né per qualsiasi altro scopo, allora quell’abitazione non può far parte del reddito imponibile del cittadino e, quindi, non può essere soggetta a IMU.

Chi quindi avesse in passato pagato l’IMU per una casa occupata abusivamente può chiedere il rimborso delle somme: in questo modo, la Corte ha corretto una precedente ingiustizia fiscale poiché il tributo deve riflettere, secondo quest’ultima sentenza, una situazione reale e di fatto e non solo la titolarità giuridica del bene. Per quanto la legge spieghi che l’IMU si applichi a tutti gli immobili e i terreni di proprietà diversi dall’abitazione principale, se un’abitazione è inaccessibile al suo proprietario poiché occupata di fatto è come se costui non la possedesse, non potendo in alcun modo sfruttarla.
Questa sentenza, quindi, va a definire con chiarezza come devono comportarsi i proprietari di immobili occupati abusivamente, considerando che l’abusivismo, purtroppo, è una realtà estremamente diffusa anche in Italia, soprattutto in alcune città.