Con l’estate che infiamma le città e le abitazioni, i condizionatori diventano compagni indispensabili delle nostre giornate.
Ma dietro al loro funzionamento silenzioso e rassicurante, si nasconde un rischio poco conosciuto e spesso sottovalutato. Negli ultimi tempi, infatti, si è tornato a parlare di episodi legati a malfunzionamenti e situazioni anomale che, in certi casi, avrebbero portato a conseguenze anche gravi.
Alcuni esperti hanno messo in evidenza dinamiche particolari che, in presenza di determinate condizioni, potrebbero trasformare un comune impianto domestico in un potenziale pericolo. Le segnalazioni e le raccomandazioni si moltiplicano, spingendo utenti e tecnici a fare maggiore attenzione. Ma di cosa si tratta davvero? È solo allarmismo o dietro a queste notizie c’è qualcosa di più concreto?
L’“effetto Diesel” si verifica quando aria e gas refrigerante si mescolano all’interno del circuito di un condizionatore, creando una miscela potenzialmente esplosiva. Questo fenomeno può avvenire a causa di micro-perdite, corrosione o errori nella ricarica del gas, che permettono all’aria di entrare nel sistema. I gas refrigeranti più diffusi, come R290 (propano), R600, R32 e R454, sono leggermente infiammabili e classificati A2L secondo la norma EN 378, il che li rende suscettibili a incendi in determinate condizioni.
Durante la compressione nel compressore, la miscela di aria e gas si riscalda rapidamente, aumentando il rischio di autoinnesco e quindi di esplosione. Basta una normale operazione di compressione in presenza di una miscela instabile per far scattare una reazione pericolosa.
Non solo i gas infiammabili più moderni sono a rischio: anche refrigeranti tradizionali come R410A o R22, in particolari condizioni di “pump-down” e con la presenza di olio lubrificante, possono causare esplosioni. La compressione ad alta temperatura rende il compressore un possibile detonatore, mentre errori tecnici o mancanza di manutenzione aumentano significativamente il pericolo.
Per prevenire i rischi legati all’effetto Diesel e agli incendi causati dai condizionatori, è fondamentale seguire le normative vigenti. La Circolare dei Vigili del Fuoco n. 9833 del 22 luglio 2020 aggiorna il D.M. 10 marzo 2020, vietando l’uso di gas infiammabili in impianti soggetti a prevenzione incendi, salvo limitate eccezioni per refrigeranti A2L utilizzati secondo le migliori pratiche.
La conformità alla norma EN 378 è un requisito imprescindibile: test di tenuta, saldobrasatura certificata, controlli regolari di pressione e perdite, e l’uso di refrigeranti appropriati sono obbligatori per garantire la sicurezza dell’impianto.
La manutenzione eseguita da tecnici qualificati rappresenta la prima vera barriera contro incidenti gravi. È essenziale rispettare l’installazione di giunti certificati, assicurare una buona ventilazione, pulire regolarmente i filtri e monitorare l’umidità per prevenire surriscaldamenti e corrosione.
In caso di odore di gas o rumori insoliti, bisogna immediatamente spegnere l’impianto e contattare un professionista. La sicurezza domestica dipende dalla conoscenza delle regole e dalla cura periodica, trasformando così un rischio potenziale in una routine di protezione consapevole.
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