Non siamo solo nel periodo delle vacanze ma siamo anche nei mesi delle dichiarazioni dei redditi. Non dimentichiamo una certa data o saranno guai seri con il Fisco.
Una delle poche certezze della vita sono le tasse le quali devono essere pagate ogni anno rispettando determinate scadenze. Del resto noi paghiamo una percentuale per avere in cambio servizi pubblici, scuole pubbliche, sanità gratuita. Insomma le tasse vanno a vantaggio della comunità di cui facciamo parte.

Grazie all’abbassamento delle aliquote Irpef, dallo scorso anno milioni di contribuenti pagano meno imposte. Infatti, con la legge di Bilancio 2024, le aliquote sono passate da 4 a 3 grazie all’accorpamento dei primi due scaglioni reddito. Ora il Governo sta lavorando per un’ulteriore modifica che andrebbe soprattutto a vantaggio della classe media.
Ma attenzione alle scadenze: se pensate che il tempo sia solo una questione soggettiva, l’Agenzia delle Entrate è di parere leggermente diverso e dimenticare certe date può costarci davvero molto caro. In particolare a luglio c’è una data da segnare sul calendario.
Dichiarazione dei redditi: ecco la data da tenere a mente
Come ogni anno arriva il momento di fare il proprio dovere e pagare le tasse. Tra maggio e settembre tutti noi non possiamo mancare al caro appuntamento con il commercialista per pagare ciò che dobbiamo. Ma attenzione: molti non lo sanno ma a luglio c’è una data da segnare sul calendario. Chi la dimentica rischia guai seri.

Se non lo avete ancora fatto, segnate sul calendario questa data: 21 luglio. E’ il giorno entro cui i liberi professionisti che aderiscono al regime forfettario devono pagare le tasse o, almeno, la prima rata per chi decide di rateizzare. La data entro cui pagare saldo e acconto in origine era stata fissata per il 30 giugno ma il Governo Meloni ha poi deciso di dare tempo fino al 21 luglio. La scadenza del 21 luglio riguarda le seguenti categorie:
- i soggetti ISA o che presentano cause di esclusione dagli stessi;
- i soggetti che aderiscono al regime forfettario;
- i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli ISA.
Cosa succede se ci si dimentica la scadenza o se, per un motivo o per un altro, entro il 21 luglio non si riesce a pagare ciò che si deve? Il Governo dà la possibilità di pagare entro il 20 agosto con una piccola maggiorazione dello 0,4%. In questo modo si cerca di aiutare chi ha tutte le intenzioni di fare il proprio dovere ma si trova in un periodo difficile.
Come ogni anno vi è la possibilità di rateizzare l’importo dovuto. Per il 2025 i soggetti interessati potranno suddividere l’importo in 6 rate con scadenza rispettivamente: 21 luglio, 20 agosto, 16 settembre, 16 ottobre, 17 novembre, 16 dicembre. Pagando a rate, però, si pagherà anche una piccola percentuale di interessi che andranno dallo 0,18 fino all’1,5%.