Ami la cucina open space? Attenzione: non sempre è la soluzione ideale. Ecco i motivi per cui potresti preferire una cucina separata.
Negli ultimi anni la cucina open space è diventata un simbolo di modernità, condivisione e design contemporaneo. Ambienti ampi, senza pareti divisorie, in cui la cucina si va a fondere direttamente con il soggiorno e la zona pranzo, creando un unico spazio multifunzionale. Ma se da un lato questa soluzione è molto apprezzata, non è priva di svantaggi.

E in certi casi, scegliere una cucina chiusa o parzialmente separata può rivelarsi una scelta più funzionale, comoda e adatta alle reali esigenze della vita quotidiana. In questo articolo, andremo ad analizzare quindi quali sono le principali ragioni per cui potrebbe non convenire scegliere una cucina open space, considerando gli aspetti pratici, psicologici ed estetici. Perché non sempre ciò che è di tendenza è ciò che fa davvero per te.
Cucina open space: i motivi per cui non è consigliabile prenderne una
Stai pensando di fare una cucina open space, ma non sei del tutto convinto. In questo articolo, cercheremo di spiegarti perché potrebbe essere una cattiva idea farla. In particolar modo ti daremo tre buoni motivi per non farla. Il primo riguarda la diffusione degli odori.

In un ambiente senza pareti, cucinare significa inevitabilmente condividere fumi, vapori e profumi – non sempre piacevoli – con il resto della casa. In una cucina chiusa, è più facile contenere questi odori. In un open space, invece, diventa facile ritrovarsi con il divano o le tende impregnati di odore di cipolla o pesce.
Un altro problema molto concreto delle cucine a vista è il rumore degli elettrodomestici. Lavastoviglie, frullatori, forno ventilato o cappa aspirante: tutto ciò che produce suono lo farà in modo ben udibile anche in salotto. Questo può essere particolarmente fastidioso in momenti di relax, durante una telefonata, una riunione in smart working o mentre si guarda un film. In una cucina separata, il rumore può essere contenuto o comunque tenuto a distanza. In un open space, invece, ogni suono si amplifica.
Come terzo motivo, ma non perché sia meno valido degli altri, è che la cucina open space è sempre a vista. Questo significa che non esistono porte da chiudere o pareti dietro cui nascondere stoviglie fuori posto, pentole sul fornello o il disordine della preparazione di una cena. Per questo motivo, chi sceglie una cucina aperta deve essere consapevole che sarà necessario mantenere costantemente l’ordine, sia per una questione estetica sia per non compromettere l’atmosfera dell’intero ambiente. Se sei una persona che ama cucinare liberamente, senza pensare troppo all’aspetto visivo, una cucina chiusa potrebbe offrirti più libertà e meno stress.
Quello che devi fare è riflettere bene se fare o meno la cucina open space. Se da un lato questa soluzione può offrire luminosità, modernità e socialità, dall’altro può presentare diversi limiti pratici: odori, rumori, necessità di ordine, minore privacy e gestione più complessa dello spazio.