Blackout: ecco cosa lo provoca e soprattutto quando si ha diritto al risarcimento. Come ci si può tutelare?
Oggi come oggi, l’elettricità è fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni: serve per illuminare le case, far funzionare gli elettrodomestici, caricare i telefoni, usare il computer e alimentare macchinari nelle aziende. Nonostante i progressi della tecnologia, può ancora succedere che la corrente salti all’improvviso.

In questi casi si parla di blackout, ossia un’interruzione della corrente elettrica che può durare da pochi minuti a diverse ore. Un blackout può provocare danni concreti a persone, dispositivi e attività economiche. In alcuni casi, ci si domanda su chi siano i responsabili e se abbiamo diritto ad un risarcimento. In questo articolo vedremo quali sono le conseguenze più comuni, quando si può richiedere un indennizzo o risarcimento e come prevenire problemi futuri.
Le conseguenze del blackout: quando si può richiedere un risarcimento?
Un blackout può essere causato da una varietà di fattori, sia tecnici che ambientali o gestionali. I principali sono un sovraccarico della rete e quando si hanno diversi eventi atmosferici – dalla pioggia al caldo afoso. Purtroppo, le conseguenze possono essere anche molto gravi. Ad esempio, può provocare danni agli elettrodomestici e apparecchiature elettroniche. Ma anche alla perdita di dati e ascensori bloccati, semafori spenti, linee telefoniche non funzionanti.

Non tutti i blackout danno diritto a un risarcimento. Per ottenerlo, devono sussistere precise condizioni di responsabilità da parte del fornitore o distributore di energia. Se questa interruzione è causata da negligenza, mancata manutenzione o guasto non gestito tempestivamente, l’utente può chiedere il risarcimento ai sensi dell’art. 1223 del Codice Civile, per danni prevedibili e direttamente collegati all’interruzione.
Sbalzi di tensione o interruzioni improvvise possono bruciare o danneggiare dispositivi elettrici. Se si dimostra il danno (con perizia o fattura di riparazione) e il collegamento temporale con il blackout, si potrebbe provare a richiedere il rimborso. Inoltre, nel caso di attività commerciali o professionali danneggiate dal blackout – come, ad esempio, ristoranti – si può avanzare richiesta di risarcimento per mancati guadagni, se sono ben documentati.
Se ritieni di aver subito un danno risarcibile, quello che dovrai fare è solo seguire questi passaggi. Il primo è identificare il responsabile. Se il danno è sulla rete di distribuzione, scrivi al distributore locale; se, invece, è legato alla fornitura, contatta il tuo fornitore di energia. Dovrai preparare tutta la documentazione, con la descrizione dettagliata dell’accaduto (data, ora, durata). Dovrà essere presente anche la prova del danno, oltre alla perizia, la ricevuta d’acquisto ed il preventivo di riparazione. Sono ben accetti anche eventuali foto del danno.
Dovrai poi inviare una richiesta formale scritta, meglio se tramite PEC o raccomandata A/R. E attendere una risposta entro i termini previsti – di solito entro i 30 giorni. Se la risposta è negativa puoi un’associazione di tutela consumatori. Conoscere i propri diritti, sapere quando è possibile chiedere un risarcimento è fondamentale per tutelare se stessi e le proprie attività.