Bonus condizionatore: attenzione, ecco perché devi sbrigarti

Bonus condizionatori, una misura che consente di ottenere interessanti vantaggi fiscali sull’acquisto e l’installazione di nuovi impianti.

Anche quest’anno è possibile usufruire di queste agevolazioni, ma il tempo per farlo potrebbe essere più limitato del previsto. Le normative sono infatti in evoluzione e, già nei prossimi mesi, potrebbero subire modifiche importanti che renderebbero meno conveniente l’intervento.

un telecomando di un condizionatore in primo piano e sullo sfondo un condizionatore
Bonus condizionatore: attenzione, ecco perché devi sbrigarti – casamatti.it

Per questo motivo, chi sta valutando la sostituzione o l’installazione di un condizionatore dovrebbe considerare attentamente le tempistiche. A chi è rivolto il bonus? Quali sono i passi da seguire? E perché conviene non perdere tempo?

Chi può accedere e requisiti da rispettare

Il bonus è aperto a una platea ampia, ma solo se si rispettano requisiti precisi. La legge prevede detrazioni al 50% per chi installa o sostituisce un climatizzatore con pompa di calore ad alta efficienza (classe energetica A+ o superiore) nella prima casa, mentre per la seconda casa la percentuale scende al 36%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.

È fondamentale che i pagamenti avvengano tramite bonifico “parlante”, che indichi la causale normativa e i dati fiscali del beneficiario, oppure con altre modalità di pagamento tracciabile, come carta di credito o debito.

Un aspetto interessante di questa agevolazione è che non è obbligatorio legarla a un intervento di ristrutturazione: è sufficiente l’acquisto e l’installazione di un impianto efficiente. L’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che il bonus si applica anche in assenza di lavori edilizi più ampi, a patto che il nuovo condizionatore rispetti i requisiti energetici richiesti. Questo rende la misura particolarmente appetibile per chi desidera semplicemente aggiornare il proprio sistema di climatizzazione.

Naturalmente, occorre anche rispettare tutti i requisiti tecnici: l’impianto deve essere dotato di pompa di calore, per garantire il duplice utilizzo (raffrescamento e riscaldamento), contribuendo così all’efficienza energetica dell’abitazione. È, inoltre, necessario conservare tutta la documentazione tecnica rilasciata da installatori certificati: attestati di conformità, schede tecniche, fatture dettagliate e certificazioni energetiche. Solo così sarà possibile dimostrare la conformità dell’intervento in caso di eventuali controlli da parte dell’Agenzia.

Va ricordato che il bonus si può richiedere sia per immobili di proprietà che per case in affitto, a patto che l’inquilino sostenga la spesa e conservi le ricevute. Anche i familiari conviventi del proprietario possono beneficiare della detrazione, se risultano intestatari della spesa. La misura è dunque molto versatile e, per ora, ancora conveniente: ma come vedremo, il tempo stringe.

Tempistiche, documenti e scadenze

Il tempo gioca contro: dopo il 2025 l’agevolazione sarà meno conveniente, quindi agire ora è fondamentale. Le detrazioni si applicano per spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 e vanno suddivise in dieci rate annuali. Dal 2026 l’Ecobonus scenderà al 30%, per le prime case, e al 36% o persino al 30% per le seconde, secondo le normative future.Per la richiesta serve conservare: fattura, bonifico parlante, scheda tecnica del condizionatore (classe, efficienza, pompa di calore) e asseverazione energetica rilasciata da tecnico abilitato o certificata dal produttore. In caso di necessità di ristrutturazione, va inviata pratica ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Senza questi elementi, l’Agenzia delle Entrate potrebbe bloccare la detrazione.

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