C’è un trucco poco noto che può alleggerire (e non poco) il peso delle nostre spese mensili per le bollette di luce e gas.
Ogni volta che arriva una bolletta, l’umore vacilla. Alzi la mano chi non la pensa così. Soprattutto in inverno, quando i consumi salgono e le cifre sulla fattura iniziano a far tremare i polsi. Ma ecco una notizia che potrebbe cambiare il nostro rapporto con quelle temute buste: in alcuni casi, le bollette di luce e gas possono essere detratte dal modello 730. Sì, avete letto bene. Le spese che affrontiamo ogni mese potrebbero trasformarsi in un piccolo, ma concreto, risparmio fiscale. Vediamo insieme come.

Partiamo dalla notizia meno buona: non si tratta di un’opportunità valida per tutti. È una possibilità pensata soprattutto per una categoria di contribuenti specifica e spesso trascurata — i lavoratori autonomi, in particolare chi lavora da casa (e oggi non sono pochi). Se vi riconoscete in questa descrizione, potreste avere una carta in più da giocare nella dichiarazione dei redditi.
Chi può detrarre le bollette (e chi no) dalla dichiarazione dei redditi
Per i cittadini “comuni” – ossia lavoratori dipendenti o famiglie – non c’è, purtroppo, la possibilità di scaricare le utenze domestiche. Sono esclusi anche i professionisti in regime forfettario, per i quali valgono regole fiscali semplificate, ma molto rigide. La detrazione delle bollette è invece un’opzione concreta per i titolari di partita IVA che operano in regime ordinario e che svolgono la propria attività lavorativa dalla propria abitazione.

In questo caso, si parla di “uso promiscuo” dell’immobile, ovvero della particolare situazione per cui casa e ufficio coincidono. In tali circostanze, è possibile portare in detrazione fino al 50% delle spese relative a luce, gas e persino quelle del telefono. Ma c’è un altro dettaglio cruciale: le utenze devono essere intestate direttamente al contribuente. Niente da fare, quindi, se le bollette fanno capo a un coniuge o a un altro familiare.
Il trucco per ottenere il beneficio fiscale sta tutto nella documentazione: è fondamentale conservare ogni bolletta e pagare tramite strumenti tracciabili, così da fornire prova certa in caso di controlli. Inoltre, la detrazione è consentita solo se l’immobile in questione non è interamente adibito a uso abitativo. In altre parole, deve esserci un’effettiva attività lavorativa svolta al suo interno. Se vi riconoscete in questa situazione, il consiglio è uno solo: contattare il vostro commercialista e verificare subito se potete alleggerire il carico fiscale grazie alle bollette.