Assegno Unico, arriva una pessima notizia: ecco perché si riducono gli importi

Pessima notizia per chi percepisce l’Assegno Unico, ora si riducono gli importi: la motivazione, tante famiglie dovranno farci l’abitudine.

Sostegno importante per tutte quelle famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni (o senza limiti di età nel caso di figli con disabilità), l’Assegno Unico è percepito da moltissime famiglie e, anche in questi mesi estivi, sta facendo in molti casi la differenza, permettendo di coprire spese extra di giorno in giorno.

euro e carte di credito
Assegno Unico, arriva una pessima notizia: ecco perché si riducono gli importi – casamatti.it

Come reso noto dall’INPS, per questo mese il contributo verrà versato tra il 15 e il 18 luglio 2025, nel caso in cui ci si trovasse di fronte a pagamenti successivi al primo accredito; ma solo in caso di pagamenti successivi al primo accredito. Chi, al contrario, presenta una nuova domanda in questo mese, o segnala delle modifiche nella composizione familiare, vedrà l’Assegno Unico accreditato a fine mese.

Detto di queste notizie base, c’è purtroppo una brutta notizia: nonostante gli aumenti previsti dalla legge, i soldi che arrivano in tasca alle famiglie grazie al contributo sono in realtà inferiori.

Assegno Unico, riduzione degli importi medi nel 2025

Come segnalato anche dal sito money.it, nonostante la legge abbia previsto degli aumenti, in realtà gli importi medi dell’Assegno Unico per questo 2025 risultano inferiori rispetto all’anno precedente. A diffondere i dati è stato direttamente l’INPS, nella sezione Appendice statistica di maggio 2025; nel 2025, l’importo medio per richiedente è di 271 euro, mentre nel 2024 lo trovavamo al 274.

portafogli con banconote
Assegno Unico, riduzione degli importi medi nel 2025 – casamatti.it

Certo, non una diminuzione così importante e decisiva, ma comunque sempre di diminuzione parlano i dati. Scende leggermente anche l’importo medio del figlio, che da 172 euro del 2024 passa a 171 euro del 2025.

Va comunque segnalato che la riduzione non è uguale per tutte le fasce di reddito: ad esempio, prendendo le famiglie più svantaggiate (con ISEE più basso), si registra una stabilità di base, con anche dei piccoli picchi di aumenti. In caso in cui il nucleo familiare facesse parte di quelli ritenuti più fragili economicamente, troviamo un assegno per figlio di 225-227 euro mensili.

Le riduzioni si attestano nelle fasce ISEE intermedie e più alte; ad incidere, poi, anche la diminuzione del numero medio mensile di beneficiari, che passa da 9,59 milioni (2024) a 9,45 milioni in questo 2025. Il calo dell’Assegno Unico può essere giustificato con due dati: l’innalzamento valore dell’ISEE (e quindi il passaggio da una fascia all’altra), nonché con un calo del numero medio di figli del richiedente. Quale sarà la situazione nel 2026?

Gestione cookie