L’acqua Blues venduta da Eurospin ha attirato l’attenzione per il suo prezzo decisamente contenuto: è emersa la verità.
A un primo sguardo potrebbe sembrare il classico prodotto da discount, ma dietro quel costo ridotto si cela una realtà poco conosciuta. Il contenuto della bottiglia, infatti, ha caratteristiche sorprendenti che nulla hanno da invidiare ai marchi più blasonati.

L’analisi della filiera produttiva, delle politiche commerciali e dell’origine della risorsa idrica permette di comprendere perché la qualità sia molto più alta di quanto il prezzo possa far pensare.
L’inchiesta sulle acque a marchio del distributore, note come private label, evidenzia dinamiche interessanti che sfuggono al consumatore medio.
Una sorgente in comune: qualità oltre il marchio
Blues di Eurospin sgorga dalla stessa fonte che imbottiglia Sant’Anna.
L’acqua venduta da Eurospin con il marchio “Blues” proviene da una fonte ben nota ai consumatori italiani: la Rebruant, situata a 1.950 metri sul livello del mare, nelle Alpi cuneesi. È esattamente la stessa sorgente da cui viene prelevata anche l’acqua Sant’Anna. La cosa sorprendente è che entrambe le bottiglie – nonostante il prezzo molto diverso – contengono un’acqua con caratteristiche praticamente identiche: bassissimo residuo fisso, elevata leggerezza, e un livello di mineralizzazione minimo.

Questa somiglianza non è casuale: l’azienda che imbottiglia entrambe è Fonti di Vinadio S.p.A., e lo stabilimento di produzione è lo stesso. La differenza reale sta solo nel marchio e nel packaging. I processi di controllo, i test qualitativi e le tecnologie di imbottigliamento non cambiano tra un prodotto e l’altro. Eppure, mentre una bottiglia Sant’Anna può costare fino a 0,90 €, la Blues si trova a 0,25 €.
La verità, quindi, è che il costo maggiore non riflette una qualità superiore, ma una costruzione di valore percepito legata al nome e alla pubblicità. Questo aspetto solleva un interrogativo importante sul modo in cui valutiamo ciò che acquistiamo: spesso ci lasciamo guidare dal marchio, trascurando elementi oggettivi come l’origine e la composizione. L’etichetta, in questo caso, è solo una questione estetica.
Il trucco non è nell’acqua, ma nel modello di distribuzione. Eurospin riesce a offrire l’acqua Blues a un prezzo così basso grazie a una combinazione di scelte strategiche che tagliano i costi in ogni fase della filiera. La prima di queste è l’uso delle “private label”: il discount non produce direttamente l’acqua, ma si affida a fornitori di alto livello (come Fonti di Vinadio) per imbottigliarla sotto il proprio marchio.
In questo modo risparmia sui costi industriali e si concentra sulla distribuzione. In secondo luogo, Eurospin non investe in pubblicità televisive, testimonial famosi o packaging costosi. Il design della bottiglia è essenziale, funzionale, e pensato per essere economico. Il risparmio generato da queste scelte si riflette direttamente sul prezzo finale al consumatore. Inoltre, la catena lavora con volumi molto elevati, il che consente di ottenere prezzi ancora più competitivi dai fornitori.